Fryderyk Chopin è uno dei varsaviani più conosciuti al mondo. Il compositore trascorse nella capitale quasi metà dei suoi 39 anni di vita. Fu proprio qui che venne scoperto il suo talento che, in breve tempo, incantò tutto il mondo.
Fryderyk, in realtà, nacque a Żelazowa Wola, ma qualche mese dopo la sua nascita, la sua famiglia si trasferì a Varsavia. Nella capitale, Fryderyk imparò a suonare il pianoforte e, all’età di soli otto anni, si esibì per la prima volta in concerto. I varsaviani, per primi, apprezzarono il talento del giovane artista: Fryderyk si esibiva nei salotti dell’aristocrazia, la stampa della capitale parlava del suo talento, i maestri dell’epoca riconoscevano il suo estro musicale.
Era possibile incrociare Fryderyk ogni giorno sulla Krakowskie Przedmieście o in Miodowa, dove frequentava lezioni privati di inglese, oppure incontrava i suoi amici in uno dei suoi caffè preferiti o cercava nuove ispirazioni nelle botteghe di musica.
Oggi, passeggiando per le strade di Varsavia, è possibile riscoprire i luoghi in cui, 200 anni fa, il famoso compositore trascorreva le sue giornate.
LA MASOVIA DI CHOPIN
Foto: W., Z. Panów, pzstudio.pl
Campi di grano dorato che si estendono a perdita d’occhio, collinette verdi accanto a cui scorrono, placide, le acque della Vistola: non c’è da stupirsi che Fryderyk fosse innamorato della Masovia. In molti dei suoi pezzi traspare questo amore per la tradizione, per il suo paese e per la cultura popolare.
Fin dai primi anni di vita, Fryderyk non conobbe solo Varsavia, ma anche altri angoli della Masovia, il che in seguito gli consentì di trarre ispirazione dal folclore locale. Le visite presso la dimora di campagna a Żelazowa Wola, le vacanze trascorse serenamente a Sanniki, i soggiorni a Płock e Rościszów e, soprattutto, il contatto con la cultura e la tradizione polacca furono grandi fonti di ispirazione per il giovane musicista. Nelle sue lettere indirizzate alla famiglia e agli amici, Fryderyk scriveva spesso a proposito dei riti rurali e dei talentosi musicisti che li animavano.
In Masovia è possibile, ancora oggi, trovare tracce della presenza del grande compositore. Le rovine dei castelli medievali, le cittadine storiche e il variopinto folclore, così cari a Chopin, non sono però gli unici punti di forza della regione. Le immense distese di foreste e le riserve naturali che ne ricoprono il territorio sono un’area di Natura 2000 e rappresentano luoghi ideali in cui rilassarsi e godersi la natura.
Sicuramente Chopin non si sarebbe mai immaginato che a Varsavia potesse essere innalzata una statua in suo onore e che questa diventasse uno dei simboli più conosciuti della città. Stupenda e imponente, fu progettata da Wacław Szymanowski per celebrare il centesimo anniversario della nascita del compositore. La statua fu collocata nel Parco Reale nel 1926.
Il complesso del palazzo e del parco fu realizzato nel XVIII secolo per fungere da residenza estiva dell’ultimo re polacco, Stanislao Augusto. Il nome del parco deriva da uno dei primi edifici lì costruiti, ovvero il Padiglione dei Bagni, in stile barocco. È un edifico di particolare interesse anche il pittoresco Palazzo sull’isola, collegato alla terra attraverso due ponti.
Da oltre 50 anni, ai piedi del monumento, si svolgono i «Concerti di Chopin». Ogni domenica, dalla metà del mese di maggio alla fine di settembre, è possibile assistere alle esibizioni di talentosi pianisti che riscuotono un grande successo tra i turisti e gli abitanti di Varsavia.
Una tappa obbligata non solo per gli amanti del talento del più famoso compositore polacco. Attualmente il Palazzo Ostrogski ospita il Museo Fryderyk Chopin, uno dei più moderni musei biografici d’Europa. Il più prezioso cimelio esposto è il pianoforte Pleyel, che il compositore ha suonato negli ultimi due anni di vita. Oltre allo strumento, nel museo è possibile ammirare altri cimeli appartenuti al compositore, tra cui le lettere e gli spartiti scritti di suo pugno. Il museo dispone della più grande collezione di cimeli appartenuti al compositore: di sicuro qui potrete trovare qualcosa che susciti il vostro interesse!
A Palazzo Ostrogski da tempo si cura la memoria del grande artista. Dal 1934 l’edificio ospita l’Istituto Chopin e, dal 1954 al 2005, è stata la sede dell’Associazione «Fryderyk Chopin».
Il palazzo fu eretto nella seconda metà del XVII secolo. Ha subito diversi interventi di ristrutturazione ed è stato raso al suolo nel corso della Seconda Guerra Mondiale. L’opera di ricostruzione si concluse nel 1954.
Se pianificate di visitare il Museo Fryderyk Chopin e Żelazowa Wola, nel periodo che va da giugno a settembre, vale la pena acquistare lo ChopinPass. È un pacchetto che comprende l’ingresso a entrambi i musei e il biglietto per il trasporto diretto tra i due luoghi d’interesse. Per maggiori informazioni, consultare la pagina: www.chopinpass.pl
Cosa lega la Chiesa Evangelico-Asburgica della Santissima Trinità, lo Zar Alessandro I e un anello con diamante? Fryderyk Chopin! Nel maggio del 1825, il compositore si esibì nella chiesa per le autorità di Mosca, suonando un nuovo strumento a tastiera, l’«eolimelodicon», che riusciva a imitare il suono di altri strumenti. In segno di ringraziamento, il giovane Fryderyk ricevette un anello con diamante, a testimonianza dell’enorme successo riscosso dall’esibizione dell’artista. In quella chiesa vi era anche un coro parrocchiale, in cui cantava il giovane Fryderyk.
La Chiesa della Santissima Trinità aveva un’acustica perfetta. Durante le funzioni, o in occasione di concerti speciali, era possibile ascoltare musiche meravigliose eseguite da famosi artisti dell’epoca, del calibro di Stanisław Moniuszko e Camille Saint-Saëns.
La chiesa, in stile classicista, era l’edificio più alto della Varsavia del XVIII secolo e, pertanto, era utilizzata come torre di avvistamento. Durante la Rivolta di Varsavia, l’edificio fu completamente distrutto. Dopo la guerra fu ricostruito seguendo il progetto architettonico originale e, fortunatamente, ha mantenuto la sua acustica perfetta; ancora oggi funge da palcoscenico per numerosi concerti.
Ex Edificio del Rettorato (Università di Varsavia)
Per circa metà della sua vita, Chopin abitò nell’ex Edificio del Rettorato, che era una dependance del Palazzo Kazimierzowski. La famiglia del compositore vi si trasferì nel 1817, quando il Liceo di Varsavia, dove lavorava il padre di Fryderyk, cambiò sede.
Sul portone d’ingresso alla dependance del palazzo si trova una targa commemorativa. Ve n’è anche una seconda, sulla parete occidentale del primo piano, insieme a un bassorilievo raffigurante l’effige del compositore.
L’edifico ospita attualmente la Facoltà di Studi Orientali e l’Istituto di Storia dell’Arte.
Un tempo, il Palazzo Kazimierzowski ospitava il Liceo di Varsavia e uno dei suoi studenti era proprio il giovane Chopin. Iniziò gli studi a 13 anni e fu ammesso direttamente alla prima classe di liceo, dopo aver studiato a casa negli anni precedenti.
Il Palazzo fu realizzato nella prima metà del XVII secolo e fungeva da residenza estiva del Re Giovanni Casimiro. Per trent’anni, l’edificio ha ospitato la famosa Scuola dei Cadetti, istituita dall’ultimo Re di Polonia, Stanislao Augusto. Attualmente il palazzo appartiene all’Università di Varsavia.
Il Palazzo Czapski (Krasiński) è un altro edificio in cui abitarono gli Chopin. Il nuovo appartamento, preso in affitto nell’ala sinistra del palazzo, doveva servire a dimenticare la tragedia che colpì la famiglia: nel 1827 la sorella più giovane di Fryderyk, Emilia, morì all’età di soli quattordici anni.
L’appartamento rese più confortevole il lavoro del compositore che, per la prima volta, ebbe una camera tutta per sé. Qui passarono numerosi artisti, studiosi e giovani colleghi dell’artista. È proprio in questo luogo che Chopin compose i suoi due unici concerti.
Il Palazzo Czapski (Krasiński) fu l’ultimo posto in cui Fryderyk abitò a Varsavia, prima della sua partenza, avvenuta il 2 novembre 1830. Una targa commemorativa apposta sulla facciata dell’edifico ricorda questo fatto e riporta la scritta: «In questo edificio abitò Fryderyk Chopin prima di abbandonare per sempre Varsavia nel 1830».
Attualmente, il palazzo ospita l’Accademia delle Belle Arti. Grazie all’applicazione «Chopin in Warsaw», potrai effettuare una visita virtuale nel salotto degli Chopin.
Nella Chiesa delle Visitandine venivano officiate le messe domenicali, a cui gli studenti del Liceo di Varsavia erano tenuti obbligatoriamente a partecipare. Fryderyk ha suonato l’organo in questa chiesa innumerevoli volte ed è proprio in questo luogo che incontrò il suo primo amore, Konstancja Gładkowska, che cantava durante le funzioni. L’accompagnamento musicale di Chopin spesso sfociava nell’improvvisazione: il giovane compositore si lasciva talmente trasportare dal suo estro che, molto spesso, il sacerdote era costretto a chiedergli di smettere di suonare. Grazie al giovane Fryderyk, ogni messa diventava un evento indimenticabile. A chi non sarebbe piaciuto prendervi parte?
La Chiesa delle Visitandine (il cui nome completo è Chiesa del Soccorso di San Giuseppe sposo di Maria Immacolata Madre di Dio), fu eretta nel XVII secolo per le suore francesi. Nel XVIII l’edificio subì qualche intervento di miglioria. La Chiesa è sopravvissuta ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e conserva fino a oggi la maggior parte dell’allestimento originale.
Tra gli elementi più interessanti dell’architettura dell’edificio, vale la pena citare la facciata in stile barocco, molto particolare per il periodo, nonché l’ambone in stile rococò a forma di barca.
Da piccolo, Fryderyk abitò per qualche anno insieme alla sua famiglia nell’ala destra del Palazzo dei Sassoni, molto probabilmente al secondo piano. All’epoca, lo stabile ospitava il Liceo di Varsavia, dove il padre di Chopin lavorava come insegnante di francese e ricevette, pertanto, un appartamento di servizio. La famiglia Chopin gestiva qui un pensionato per studenti, che godeva di una grande fama.
Fin dai suoi primi anni di vita, Fryderyk ascoltava gli studenti di suo padre e sua sorella Ludwika suonare il pianoforte e subito, anche lui, iniziò a cimentarsi con lo strumento.
Gli Chopin abitarono nel Palazzo dei Sassoni fino al 1817 e si trasferirono quando il Liceo di Varsavia fu spostato presso il Palazzo Kazimierowski.
Il Palazzo dei Sassoni era tra gli edifici più splendidi della Varsavia dell’anteguerra. Purtroppo, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu quasi completamente raso al suolo. È rimasto solo un frammento del colonnato, che attualmente ospita la Tomba del Milite Ignoto. È possibile esplorare come era fatto il palazzo grazie al modello 3D, realizzato con la tecnologia della realtà aumentata. Usa il tuo tablet o lo smartphone per scoprire il Palazzo dei Sassoni ai tempi di Chopin.
I Giardini Sassoni sono uno dei pochi posti del centro in cui è possibile isolarsi dal frastuono di questa dinamica capitale europea. Camminando per i viali alberati, immaginate che 200 anni fa, proprio qui, il piccolo Fryderyk rincorreva la sua sorellina Ludwika e si nascondeva dietro gli alberi, sotto l’occhio vigile della mamma.
Visto che per qualche anno la famiglia abitò nelle immediate vicinanze del parco, è molto probabile che i suoi membri trascorressero qui il loro tempo libero. Si può ipotizzare, anche, che Fryderyk fosse solito fare passeggiate romantiche proprio in questo parco con il suo primo amore, Konstanja Gładkowska.
Oggi è ancora possibile respirare l’atmosfera straordinaria di quello che è uno dei più antichi parchi della Polonia. Nei mesi più caldi, vale la pena concludere la propria passeggiata nel punto centrale, vicino alla prima fontana della città, accanto alla quale potrete ammirare una splendida meridiana. Purtroppo, Chopin non poté godere di questi monumenti, che furono eretti solo dopo la sua morte.
Un tempo, l’istituto aveva sede in un palazzo ubicato tra il Castello Reale e la Chiesa di Sant’Anna. Per molti anni fu abitato da una comunità di suore. Per qualche tempo l’edificio servì da magazzino militare e, in seguito, ospitò il Conservatorio musicale. Fu un luogo particolarmente importante per Chopin: qui conobbe il suo primo grande amore, Konstancja Gładkowska, che studiava canto.
Fryderyk spesso la accompagnava al pianoforte. Purtroppo, l’edificio non è più presente sulla mappa di Varsavia, poiché è stato abbattuto nel XIX secolo. Ora, da qui, è possibile godere di una stupenda vista sul quartiere Praga.
Come sarebbero stati gli ultimi momenti di Chopin a Varsavia, se avesse saputo che non avrebbe più potuto passeggiare per le sue strade? Non conosciamo la risposta a questa domanda. Tuttavia, sappiamo che il suo viaggio per Vienna iniziò proprio nei pressi del Palazzo Wessel, dove si trovava l’ufficio postale da cui partivano le diligenze e le spedizioni postali. Al momento della partenza, Fryderyk fu salutato dai suoi amici più stretti insieme al professor Józef Elsner che, per l’occasione, composero la cantata «Nato in terra polacca». Di questo avvenimento parlò anche il Kurjer Warszawski.
La costruzione di questo palazzo, in stile tardo barocco, iniziò a metà del XVIII secolo. Fu distrutto durante la Rivolta di Varsavia del 1944 e fu ricostruito dopo la guerra. Attualmente ospita la sede del Tribunale d’Appello.
Quando il piccolo Chopin si esibì al Res Sacra Miser, il pubblico presente capì subito di essere dinanzi a un genio. Quando si svolse il concerto, organizzato presso la sede dell’Associazione Caritatevole di Varsavia, Chopin aveva solo 13 anni. In quell’occasione, la stampa scrisse: «dopo la sesta serata musicale non avremo nulla da invidiare a Vienna e al suo Liszt; anche la nostra capitale ha un genio di pari valore, se non superiore».
L’edificio ha una storia lunga e variopinta. Fu la sede della prima Zecca di Varsavia, era un edificio maestoso e pieno di sfarzo. Ospitò anche la chiesa e il convento di un ordine di suore cattoliche. Nel corso del tempo, gli edifici cari a Fryderyk furono convertiti e trasferiti all’Associazione Caritatevole di Varsavia – allora sulla facciata, in alto, venne apposta una scritta in latino, Res Sacra Miser, che significa: L’infelice è cosa sacra.
Possiamo solo immaginare lo stupore che si leggeva sui volti delle persone che si radunarono a palazzo il 24 febbraio 1818 per ascoltare l’esibizione al pianoforte di un ragazzino di otto anni. Era Fryderyk Chopin, la cui performance riscosse un enorme successo e suscitò l’interesse della stampa locale. Il giovane talento fu invitato a esibirsi nuovamente, in occasione di altri concerti.
Il Palazzo Radziłł fu costruito nel XVII secolo. Dal 1994 è la residenza del Presidente della Repubblica, da cui deriva il suo nome attuale. Fin dai tempi di Chopin, all’ingresso della corte del Palazzo, si trovano quattro leoni in pietra. Dal 1965, dinanzi all’edificio si erge un monumento alla memoria del Principe Józef Poniatowski.
Un tempo, la sorella di Chopin, Izabella, abitava alcune stanze del Palazzo Zamoyski. Nel suo appartamento custodiva diversi oggetti appartenenti al celebre fratello. I cimeli sopravvissero fino al 1863, anno in cui si verificò un avvenimento drammatico: dalle finestre del Palazzo Zamoyski venne perpetrato un attentato, non andato a segno, al Generale Friedrich Wilhelm von Berg, che esercitava il potere a Varsavia a nome dello Zar di Russia. Per vendicare il tentato assassinio del Governatore, i soldati dello Zar cacciarono tutti gli abitanti dello stabile, devastando e saccheggiando i loro appartamenti. Demolirono e incendiarono il pianoforte di Chopin, insieme ad altri ricordi di famiglia.
Questo avvenimento inspirò uno dei più famosi poeti polacchi, Cyprian Kamil Norwid, che scrisse i versi «il pianoforte di Chopin».
Attualmente il Palazzo Zamoyski ospita alcune sezioni dell’Università di Varsavia.
Chiesa Evangelico-Asburgica della Santissima Trinità
Cosa lega la Chiesa Evangelico-Asburgica della Santissima Trinità, lo Zar Alessandro I e un anello con diamante? Fryderyk Chopin! Nel maggio del 1825, il compositore si esibì nella chiesa per le autorità di Mosca, suonando un nuovo strumento a tastiera, l’«eolimelodicon», che riusciva a imitare il suono di altri strumenti. In segno di ringraziamento, il giovane Fryderyk ricevette un anello con diamante, a testimonianza dell’enorme successo riscosso dall’esibizione dell’artista. In quella chiesa vi era anche un coro parrocchiale, in cui cantava il giovane Fryderyk.
La Chiesa della Santissima Trinità aveva un’acustica perfetta. Durante le funzioni, o in occasione di concerti speciali, era possibile ascoltare musiche meravigliose eseguite da famosi artisti dell’epoca, del calibro di Stanisław Moniuszko e Camille Saint-Saëns.
La chiesa, in stile classicista, era l’edificio più alto della Varsavia del XVIII secolo e, pertanto, era utilizzata come torre di avvistamento. Durante la Rivolta di Varsavia, l’edificio fu completamente distrutto. Dopo la guerra fu ricostruito seguendo il progetto architettonico originale e, fortunatamente, ha mantenuto la sua acustica perfetta; ancora oggi funge da palcoscenico per numerosi concerti.
Angelica Catalani. Ai giorni nostri questo nome potrebbe non richiamare nulla alla mente, ma ai tempi di Chopin suscitava forti emozioni. La grande cantante italiana faceva concerti in tutta Europa. A Varsavia si esibì ben quattro volte a Palazzo Jabłonowski che, allora, ospitava il municipio. La «Sirena d’Europa» ascoltò suonare il piccolo Fryderyk, che aveva solo dieci anni, durante un incontro presso la dimora dei Wolicki. Il soprano italiano rimase affascinata dal talento del ragazzo e gli regalò un orologio da tasca in oro, con una dedica: «3 gennaio 1820 – al piccolo Fryderyk, di soli dieci anni».
Il palazzo Jabłonowski fu costruito da due architetti reali, Jakub Fontana e Dominik Merlini ed è un esempio imponente di architettura polacca del Primo Illuminismo.
Un concerto sul palcoscenico del Teatro Nazionale rappresenta per qualsiasi artista un grande onore e, al contempo, una prova molto importante. Fryderyk debuttò al Teatro Nazionale il 17 marzo 1830; in un annuncio pubblicato sull’allora gazzetta della capitale, il Kurjer Warszawski, Fryderyk era presentato come «il virtuoso dei virtuosi».
Chopin frequentava spesso il Teatro Nazionale, sia in veste di concertista che di spettatore: qui poteva assistere alle esibizioni di numerosi artisti polacchi e stranieri. Il suo concerto di addio si tenne al Teatro Nazionale il 30 ottobre 1830.
Fu proprio il re Stanislao Augusto a volere la costruzione del più importante palcoscenico del paese, mentre l’autore del progetto architettonico fu Bonawentura Solari. La prima rappresentazione al Teatro Nazionale si svolse nel 1779.
Ai tempi di Chopin, il corrispettivo dei moderni caffè culturali erano i salotti dell’aristocrazia, in cui fioriva la vita artistica della capitale. Il più famoso di questi si trovava nel Palazzo Błękitny, appartenente alla famiglia Zamoyski. Era frequentato dagli esponenti più famosi della vita politica e dell’arte e proprio qui Chopin si esibì varie volte.
Il Palazzo Błękitny fu eretto nel XVII secolo e il suo nome deriva dal colore del tetto, blu. Ai tempi di Chopin, il palazzo era abitato da famosi intellettuali e, pertanto, venne ribattezzato come l’«Atene polacca».
Il Palazzo del Belvedere era la residenza del Granduca Konstantin e anche qui il giovane Fryderyk era solito esibirsi. L’artista era regolarmente invitato ad allietare le serate della nobile coppia con le sue esibizioni. Fryderyk compose per il Granduca una marcia militare, che piacque così tanto da essere suonata durante le parate.
Le visite al Palazzo del Belvedere dovevano suscitare notevoli impressioni nel giovane musicista. Il personale di servizio del palazzo era composto da maggiordomi accuratamente selezionati, alcuni erano di grande statura, altri invece erano molto bassi. Dell’ordine nell’aria antistante al palazzo, invece, si prendevano cura galeotti condannati per reati minori. La vista doveva essere davvero impressionante, in quanto questi svolgevano le loro attività in catene.
Il Palazzo Belweder è un edificio di medie dimensioni, che gode di un panorama mozzafiato, da cui deriva il suo nome, dall’italiano Bel vedere. Negli anni 1926 – 1935, il Generale Józef Piłsudski aveva qui i suoi uffici. Attualmente il Palazzo del Belvedere appartiene alla Cancelleria del Presidente della Repubblica polacca. Il Capo dello Stato accoglie i suoi ospiti in questo edificio, dove si svolgono spesso conferenze e vertici importanti. Nel Palazzo del Belvedere è possibile visitare due mostre: «il Generale Józef Piłsudski» e «il Gabinetto dell’Ordine Virtuti Miitari».
Il delizioso villino di Żelazowa Wola è il luogo ideale in cui trascorrere una gita di un giorno. Il pittoresco percorso che parte da Varsavia, passa attraverso il Parco Nazionale Kampinoski e nella zona di preparco, snodandosi su una superficie appartenente all’area Natura 2000.
Nel 1810, in questa piccola cittadina, venne al mondo Chopin. Qualche mese dopo la nascita, la sua famiglia si trasferì a Varsavia, per tornare occasionalmente in campagna durante i periodi di vacanza o di festa. Nei periodi estivi, il pianoforte di Fryderyk veniva collocato nel giardino e il giovane talento si esibiva in concerti all’ombra dei pecci e dei tigli.
Qui si svolgono anche concerti dedicati al grande artista e «presentazioni musicali» di giovani pianisti di talento, che attirano numerosi turisti dalla Polonia e dall’estero.
È anche possibile visitare una mostra sulla famiglia Chopin e sui suoi legami con i proprietari della dimora, gli Skarbek. Inoltre, viene presentata la storia del museo dedicato a Chopin.
Se pianificate di visitare Żelazowa Wola e il Museo Fryderyk Chopin , nel periodo che va da giugno a settembre, vale la pena acquistare lo ChopinPass. È un pacchetto che comprende l’ingresso a entrambi i musei e il biglietto per il trasporto diretto tra i due luoghi d’interesse. Per maggiori informazioni, consultare la pagina: www.chopinpass.pl.
Chiesa di San Rocco e San Giovanni Battista a Brochów
La chiesa parrocchiale di Brochów occupa un posto importante nella storia della famiglia Chopin. È qui che si sposarono i due genitori dell’artista, Mikołaj Chopin e Tekla Justyna Krzyżanowska, nonché sua sorella maggiore Ludwika. Sempre qui, il 23 aprile 1810, il piccolo Fryderyk ricevette il sacramento del battesimo.
La chiesa di Brochów è tra i più splendidi edifici sacri rinascimentali fortificati. È circondata, infatti, da mura con bastioni. Si erge lungo le sponde della Bzura e le acque del fiume riflettono il suo profilo. È uno scenario ideale per scattare foto da cartolina. Vale la pena vistare Brochów da Żelazowa Wola, in quanto le due località distano appena 11 km.
Centro artistico europeo «Fryderyk Chopin» di Sanniki
Il Centro artistico europeo «Fryderyk Chopin» di Sanniki si occupa di divulgare le opere del grande musicista. Perché il centro ha proprio sede qui, in una piccola frazione di campagna a 100 km da Varsavia? In questo luogo il grande compositore era solito trascorrere le vacanze, in compagnia del suo compagno di scuola Konstanty Pruszak e sua sorella Olesia. Qui trascorreva ore spensierate componendo, suonando, dedicandosi ai suoi passatempi e alle passeggiate.